Sono stato a Motodays 2015 due intere giornate. La prima e l’ultima. Giovedì è stata la giornata ideale per fare foto alle moto esposte negli stand. Complice il maltempo, molti appassionati evidentemente hanno preferito rimandare la visita. A dire il vero non hanno poi fatto tanto male visto che le aree adibite ai demo ride erano in allestimento, qualcun altro a metà mattinata doveva ancora togliere il cellofan proteggi moquette dallo stand ed i freestyler&co si stavano riscaldando in vista dell’esibizione pomeridiana.
Motodays, pur essendo una manifestazione relativamente giovane, ha saputo conquistare il pubblico con un’offerta di intrattenimento piuttosto variegata. Non ci sono soltanto le moto in esposizione ovviamente. Trionfano i demo ride, gli spettacoli di stunt-riding e freestyle nelle aree esterne, ed il pubblico sembra gradire con sempre maggior entusiasmo anche la possibilità di incontrare i propri beniamini. Detto questo, sarò tradizionalista, poter andare a vedere le moto da vicino, salirci sopra, poterle confrontare, discuterne poi con un amico o con altri visitatori, rimane l’aspetto per me più coinvolgente ed imprescindibile.
Ecco, a proposito delle moto esposte, c’erano quelle come mamma l’ha fatte e poi, nel padiglione Kromature (ma perché poi con la “k”? che a me sa un po’ di Koatto…) c’erano tantissime custom e special, alcune davvero molto personali e d’effetto. Nei padiglioni dedicati alle moto non customizzate, tra i big si notava l’assenza di Moto Guzzi (a parte le tre storiche Aquile Reali tra cui l’inarrivabile 500 8 cilindri del 1957). Evidentemente gli abili uomini del marketing della Casa di Mandello del Lario dopo l’ennesima sfiancante riunione (pardon, loro fanno i brainstoarming) avranno stabilito che per un pubblico di 145.000 persone non conveniva disturbarsi. Ovvero, dopo il più classico lancio del dado (pari Roma, dispari Verona) decretavano il Motor Bike Expo come la vetrina invernale in cui esibire le Aquile. Per converso il Gruppo Piaggio era rappresentato da un imponente stand Piaggio/Vespa, con tanto di elegantissime signorine in posa sul più classico degli scooter, e da un meno folgorante stand Aprilia dove evidentemente si puntava poco all’apparenza e molto sulla sostanza. Una perla su tutte, la RSV4 di Leon Haslam. Questa regina se ne stava discretamente parcheggiata in un lato dello stand, senza nessuna protezione intorno, senza nessun uomo della security al suo fianco. Una vera signora. E se volevi potevi salirci anche in groppa. Giovedì non c’era nemmeno da fare la fila e non mi sono fatto scappare l’occasione. Ma ho evitato il selfie per tirarmela un po’.
Assente a metà Harley-Davidson, presente solo nell’area esterna con le demo bike. A breve sarà indetta una colletta tra i sostenitori del centro-sud Italia per permettere alla Casa di Milwaukee di affittare anche un bello stand interno per il 2016.
Per la cronaca tanti Marchi erano presenti con stand all’altezza del loro blasone. Per citarne alcuni, BMW, Ducati, Honda, Kawasaki, Suzuki, Yamaha e Triumph, quest’ultimo piccolo ma ben “arredato”, spiccavano le special su base Bonneville e Scrambler. MV mi ha impressionato più per la sua Miss (per i miei gusti anche un filino troppo aggressive rispetto allo stile MV) che per lo stand in se che mi è sembrato un po’ scialbo.
Per rimanere nell’ambito della produzione, c’era grande attesa per la novità che Honda avrebbe presentato alla kermesse capitolina (lo vedi che la “k” prima o poi torna utile?). Forse giova ricordare che qualche giorno prima di Motodays la Casa dell’Ala Dorata aveva annunciato che Roma sarebbe stato il palcoscenico per una prima internazionale. Figurati, non stavo nella pelle. Notti insonni a pensare quale belva avrebbe mai potuto essere la regina della manifestazione. La tanto attesa endurona bicilindrica simil CRF450 Rally? Oppure una nuova CBR1000RR, visto che l’attuale è più vecchia della mia RC51? Ma no, presenteranno finalmente un VFR 1000 tutto nuovo, mi dicevo, con distribuzione a cascata di ingranaggi, peso ridotto, telaio inedito e lame rotanti. Ed invece nulla di tutto questo. Gli uomini di Honda Italia hanno preferito stupirci con il lancio del nuovo SH300, una versione evoluta del best seller di categoria con super lapadine al led e chiave Keyless, roba da motoGP. Ora, io ad Honda non dico nulla, lei ci ha provato e poi sappiamo tutti che commercialmente è una mossa tanto poco azzardata quanto vincente. Roma è la Capitale… dell’SH, per cui ci sta una presentazione del genere. Ma da appassionato pretendo un po’ di più da parte di tutti. Motodays si è confermata una formula vincente, il pubblico gradisce (seppur con qualche lamentela) e le Case non possono limitarsi ad esporre i loro modelli presentati ad EICMA. E’ vero che marzo è il primo mese di primavera e molti decision-maker saranno più concentrati sul fritto di paranza da gustarsi con gli amici all’ombra di un gazebo sulla spiaggia piuttosto che sui modelli da esporre a Roma, ma sappiamo benissimo come le novità di prodotto rappresentino da sempre il boccone più succulento per gli appassionati. E se si vuole che Motodays cresca davvero io dico che non si potrà farne a meno. Tradotto, per il 2016 mi attendo il rientro di Moto Guzzi (se volete ho un dado truccato solo con soli numeri pari) e un po’ di novità di quelle vere, senza nulla togliere al sottosella rinvigorito del mitico SH300.
Dopo aver detto delle moto in esposizione possiamo uscire idealmente dai padiglioni e rischiare realmente di essere investiti da un trenino di moto che gironzola tra i viali della Fiera e le vie limitrofe. Si tratta, per l’appunto, di uno dei tanti demo ride presenti in Fiera a cui partecipano centinaia di appassionati. Il giochino è semplice ed è richiesta solo un po’ di pazienza. Scegli la moto da provare, ti prenoti, aspetti il tuo turno magari ingannando l’attesa mangiando un panino con salsiccia (ho visto bracieri enormi sputare nuvole di fumo bianco in perfetto stile bavarese), poi finalmente ti chiamano, ti iniziano a sudare le mani, il cuore accelera, sali in moto, metti la prima, parti, segui sempre il capo muta (che solitamente è fornito di gileino arancione con fasce catarifrangenti), fai un giretto e quindi ritorni al via. Se tutto è andato bene e non eri li a perdere tempo (come invece succede a me), può accadere che tu ti sia innamorato della tua cavalcatura e che adesso la stia bramando più di ogni altra cosa. Per cui la tua esperienza demo ride si trasformerà in acquisto con buona pace del concessionario che ti sta già porgendo la penna per un autografo sul contratto. Qualora il panino con salsiccia non si fosse dimostrato sufficiente a farti cincischiare quanto basta prima della prova, magari ne avrai potuto approfittare per farti un giro ed andare a vedere gli atleti del freestyle e dello stunt-riding. Dal vivo risultano sempre impressionanti e una mezz’ora vola via in un istante. Il più bello di tutti è stato un tipo che ha puntato deciso la rampa prima di volare in orbita con un Si Piaggio. Grandioso. Mi permetto solo di suggerirgli per le sue prossime esibizioni di indossare oltre alla tuta anche un Jolly Invicta per rendere il suo numero ancora più coerente ed indimenticabile.
E per gli appassionati sportivi più incalliti Motodays promette selfie indimenticabili accanto ai propri beniamini. Quest’anno potevate avere una foto sul vostro smartphone insieme ai due ufficiali Aprilia Haslam e Torres oppure in compagnia di Davide Giuliano. Vale doppio il selfie con Iannone visto che Andrea pare abbia abbandonato la Fiera anzitempo. Per tutti gli altri si raccomandano selfie antistress con le ragazze di Motodays.
Ora basta con le chiacchere. Vi lascio alle immagini delle cose che mi sono piaciute di più.
Una gallery più completa la trovate sul mio account Instagram https://instagram.com/vivalamotoblog/

Written by vivalamoto

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