La nuova naked Benelli 752 S convince nella guida grazie ad un avantreno stabile e preciso ed alle buone prestazioni del bicilindrico, gestibile anche dai meno esperti. Comoda e ben frenata costa 6.990 euro.

COME E’ FATTA

A muovere la nuova Benelli 752 S provvede il bicilindrico frontemarcia di 754 cc, 8 valvole, bialbero, raffreddato a liquido ed omologato Euro 5, capace di 76 cv a 8.500 giri/min e 67 nm a 6.500 giri/min. Cambio a 6 velocità e frizione assistita multidisco in bagno d’olio completano la parte meccanica.

La ciclistica si fonda su un solido telaio in tubi e piastre di acciaio completato all’anteriore da una possente forcella Marzocchi USD pluriregolabile con steli da 50 mm di diametro (escursione 130 mm) mentre al posteriore il mono regolabile nel precarico molla agisce direttamente sul forcellone in tubi di acciaio permettendo un’escursione alla ruota di 136 mm.

La sportività dell’anteriore viene enfatizzata anche dalla coppia di dischi semiflottanti da 320 mm lavorati da pinza Brembo ad attacco radiale a 4 pistoncini mentre a frenare la ruota posteriore provvede un disco fisso da 260 mm morso da pinza Brembo a 2 pistoncini contrapposti.

La Benelli 752 S calza i Pirelli Angel nelle misure “classiche” 120/70 ant e 180/55 post.

Con i suoi 1.460 mm di interasse lascia presagire buone doti di stabilità mentre il peso in ordine di marcia di 226 kg risulta un po’ più alto della media del segmento.

COMODA E VOTATA AL CONTROLLO

Temevo che la sella ad 810 mm da terra avrebbe limitato in parte confort e inserimento. Nulla di più sbagliato. Il mio metro e 81 ha trovato invece facile collocamento, anche grazie al buon posizionamento delle pedane, arretrate senza eccessi e non così rialzate come su una sportiva, ed alle svasature del serbatoio che valorizzano la snellezza dell’insieme telaio/motore.

Il manubrio è perfetto, esattamente dove ti immagini debba essere, largo per fungere da buona leva nelle manovre a bassa velocità, alto e vicino al busto a sufficienza per consentire una guida eretta e permettere a polsi ed avambracci di rimanere sempre rilassati.

AVANTRENO SOLIDO

Molti di voi si chiederanno se 226 kg di peso in ordine di marcia (ovvero moto provvista di tutti i liquidi e con serbatoio pieno al 90%) non siano troppi per una naked di media cilindrata, o alternativamente, se 76 cv siano sufficienti per divertirsi tra le curve.

La risposta è si! Ovvio, la Benelli 752 S non ci strapperà mai le mani dal manubrio, ma sarà in grado di offrire tanto divertimento con il minimo sforzo.

Bastano davvero poche curve per decifrarne il carattere, mai nervoso, anzi direi piuttosto rassicurante, capace di prendere per mano chi ha meno esperienza e magari è appena sceso di sella da una “piccola” 3/400 cc e cerca un mezzo adatto a proseguire il suo apprendistato senza rinunciare alla giusta dose di prestazioni, ma anche appropriato, perché no, per i più esperti o per i motociclisti di ritorno, stanchi di moto prestazionali e fisiche ed alla ricerca di un mezzo più disinvolto, magari anche nel prezzo d’acquisto.

Se la maxi forcella Marzocchi si lascia ammirare a moto ferma soprattutto nella vista frontale, una volta in movimento convince per il setup sportivo, capace comunque di spendersi adeguatamente per copiare le incertezze dell’asfalto, innalzando confidenza e senso di sicurezza. Non solo la traiettoria impostata viene mantenuta a prescindere dallo stato del manto stradale, ma la buona comunicativa unita ad un effetto autoraddrizzante sostanzialmente nullo, consentono facilmente di proseguire l’azione decelerante fino in ingresso. Qui si apprezza l’ottima modulabilità del freno anteriore che unito ad una potenza assolutamente ridondante anche nell’uso sportivo, permette di gestire adeguatamente la frenata richiamando la leva con un solo dito.

Parliamo allora di una ciclistica sportiva? Direi di no, non gradisce troppo le traiettorie spigolose, ama essere condotta morbidamente e probabilmente non stabilisce nemmeno il record di naked più agile del segmento. Ma a conti fatti risulta sempre facile e capace di avvisare col dovuto anticipo eventuali perdite di aderenza, dovute all’asfalto poco abrasivo e sporco del tratto misto in cui l’abbiamo messa alla frusta. La guida di corpo risulta tutto sommato opzionale, anche in considerazione del costante carico sulla ruota anteriore, percepibile persino quando si rimanga piuttosto passivi in sella e col busto eretto.

Tra le curve, piuttosto che qualche kg di meno, si potrebbe preferire un intervento del mono leggermente più progressivo, per incrementare il confort nelle situazioni limite della guida più dinamica (moto inclinata e asfalto con crepe e scalini). Da evidenziare invece come il set-up sportiveggiante contribuisca non poco a limitare il beccheggio nelle ripartenze, permettendo di ruotare il gas senza troppa preoccupazione in uscita.

BICILINDRICO PER TUTTI

Il bicilindrico settemmezzo risulta davvero rotondo e generoso fin dai regimi inferiori. Per divertirsi tra le curve meglio farlo esprimere dai 3.000 giri, regime dal quale la spinta diventa più avvertibile mentre per godere di una risposta di stampo sportivo sfruttiamolo dai 6 ai 9.000 giri di strumento, range in cui permetterà di fare tanta strada risultando comunque morbido e prevedibile nella risposta.

Buone anche le sensazioni dal cambio, molto preciso, anche sottocoppia, dalla corsa alla leva di stampo turistico, digerisce anche qualche maltrattamento di troppo come quando, nelle fasi più concitate, si decida di salire di rapporto senza l’uso della frizione.

A SUO AGIO IN AUTOSTRADA

Nelle veloci trasferte sulle strade a pagamento questa Benelli 752 S se la cava davvero bene, nonostante la totale assenza di protezione aerodinamica. Ecco, tolto questo handicap intrinseco alla tipologia di moto, piace per l’elevata stabilità garantita anche sulle famigerate giunzioni dei viadotti. In questi casi l’avantreno dimostra tutta la sua precisione, non abbandonando nemmeno per un attimo la traiettoria impostata. Sulle asperità più secche il comportamento risulta invece perfettibile in termini di confort: il mono trasmette qualche inevitabile scossone su glutei e schiena, lasciandosi perdonare per l’autorevolezza dimostrata nell’evitare qualsiasi ondeggiamento. Ottimo l’inserimento delle ginocchia offerto dal serbatoio, utile una volta di più a rimanere agganciati alla moto senza aggrapparsi al manubrio. Ai 130 km/h di limite il bicilindrico si assesta a 5.800 giri/min, regime di crociera al quale le vibrazioni sono sostanzialmente assenti, rispondendo in maniera sempre piuttosto pronta alle rotazioni dell’acceleratore, aiutando non poco a districarsi in sorpassi “obbligati” da concludersi in poco tempo.

BENE IN CITTA’, MA ATTENTI IN MANOVRA

Il bicilindrico è capace di riprendere dai 2.000 giri, consentendo di viaggiare alle velocità tipiche degli scenari urbani anche con le marce lunghe, riducendo drasticamente l’uso del cambio, premiando una guida rilassata e poco impegnativa. Anche la frizione, modulabile e davvero morbida alla leva, aiuta non poco a gestire la classica partenza dal semaforo col minimo impegno. Meglio invece rimanere sempre lontani dalle buche visto il set-up di base sostenuto e l’atteggiamento un po’ secco nella risposta del mono.

Se proprio esiste un contesto in cui potremmo desiderare una cura dimagrante per questa Benelli è nelle manovre da fermo, dove conviene prestare un minimo di attenzione per mantenere la moto in equilibrio, visto anche l’angolo di sterzo non così generoso.

Buone notizie dal settemmezzo anche in termini di calore, sempre sotto controllo, anche dopo diverso tempo nel traffico. Ottimo il rendimento dei freni anche nei frequenti start & stop, morbidi all’attacco e sempre ben sostenuti dalla forcella, permettono di evitare fastidiosi affondamenti dell’avantreno.

Written by vivalamoto