Questa moto rappresenta una novità concettuale nel panorama delle boxer bavaresi. Infatti BMW vuole anche offrire con la R nineT una base importante per future customizzazioni. Di questo aspetto non troverete altra traccia tra queste righe. Non mi interessa. Perché in tema di custom bike non transigo. La regina è solo una, la R100. Per capire cosa ho in mente provate a dare uno sguardo sul web alla realizzazione di Bill Costello, l’autodidatta newyorkese che se l’è costruita nel garage di casa.
Dopo una moto del genere (ma di tante altre belle cafe racer e scrambler nate sempre su base R100 ne è pieno il web), mi chiedo: avevamo davvero bosogno di una nuovissima e fiammante R nineT da utilizzare come donor bike?
Una novità vera, da toccare, per fortuna BMW su questa moto la propone. Si tratta della bella forcella a steli rovesciati di derivazione S 1000RR preferita al più ortodosso sistema telelever.
La linea si caratterizza per il contrasto tra la massiccia parte mediana della moto, dominata dal teutonico boxer di 1170cc con raffreddamento aria/olio e le esili estremità. All’anteriore, oltre alla forcella, troviamo un bel faro tondo sovrastato da un quadro strumenti di impostazione classica dai volumi contenuti. Al posteriore spicca la sella ribassata. Bello lo scarico con silenziatori sdoppiati sul lato sinistro. Ruote a raggi (tubeless).
Il risultato è una moto diversa, dal design personale. A guardarla mi fa venire una gran voglia di salirci sopra e partire (anche se, vi confesso, alla sua linea continuo a preferire quella della sorella R1200R).


Questa BMW appare decisamente più piccola rispetto alle altre boxer di Monaco. Stringi il serbatoio tra le gambe e ti senti tutt’uno con lei. Braccia leggermente protese sul manubrio e si parte. Dai primi metri si rivela una moto davvero facile da condurre, i 222kg di peso li avverti solo nelle manovre da fermo (soprattutto in retromarcia dove gli stinchi inesorabilmente andranno a colpire i due grossi e sporgenti cilindri). Il motore è il frontman di questa nuda. Non c’è dubbio. Piacevolissimo e regolare in basso, mostra subito il suo carattere da autentico purosangue non appena si ruota l’acceleratore con decisione. Per guizzare veloci tra le esse di una bella strada di montagna basta farlo girare intorno ai 3-4.000 giri. A questi regimi la coppia è già davvero mostruosa, il sound baritonale allo scarico esaltante ed al tempo stesso la moto, pur senza sofisticazioni elettroniche (però l’ABS Bosh è presente), segue rigorosa i comandi del pilota senza mai scomporsi. Volendo insistere col gas, questo boxer mostra i suoi muscoli, portando velocemente la lancetta del contagiri a zona 7.500, dove raggiunge la potenza massima di 110 cv, e regalando al pilota un sound unico, sicuramente anche merito dello scarico Akrapovic di serie. Se penso che la generazione dei boxer aria/olio sta cedendo il passo a quelli raffreddati a liquido (ed a tal proposito quello del GS Adventure non mi ha saputo emozionare nemmeno in discesa), mi intristisco tutto e vorrei che il tempo si fermasse.
La maneggevolezza della R nineT è notevole, le discese in piega avvengono davvero con una gran facilità e le reazioni della moto risultano sempre prevedibili.
Non mi è piaciuto troppo il comportamento della forcella, che affonda in modo repentino ogni volta che si pizzicano i due dischi anteriori. Non viene inficiato il buon comportamento stradale, ma comunque risulta una reazione fastidiosa che soprattutto alle basse andature limita un pochino il piacere di guida. Purtroppo le forcelle non sono regolabili. Si evidenzia comunque un migliorato feedback sul grip della ruota anteriore rispetto alla ciclistica con telelver.
Il mono posteriore invece mi è parso più in forma ed in linea con il carattere stradale della R nineT. Taratura virata al confort, ma capace si sostenere la moto anche nelle accelerazioni più decise.
Che bella questa boxerona! Una moto immediata, facile, da poter usare tutti giorni in città e soprattutto per divertirsi nel week-end su un bel misto. Il motore commuove per l’erogazione esemplare, per la grande schiena che dimostra sin da subito e per il sound imbufalito che regala quando la lancetta del contagiri si avvicina alla zona rossa. Il look potrà anche non entusiasmarmi, ma che moto ragazzi!

Written by vivalamoto

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